AUTOIMPIEGO CENTRO-NORD

Cos’è

Autoimpiego Centro-Nord (denominato anche “ACN”) è una misura prevista dal Decreto Coesione (D.L. 60/2024, convertito con modificazioni in legge) che si pone come equivalente nel Centro-Nord della misura “Resto al Sud 2.0” per il Mezzogiorno. 

Ha l’obiettivo di stimolare l’autoimprenditorialità tra i giovani, favorendo la nascita di nuove imprese, professioni autonome o studi professionali in regioni del Centro e del Nord Italia.

Cosa finanzia

Beneficiari

  • Giovani tra i 18 anni compiuti e i 35 anni non compiuti;

  • Devono trovarsi in una delle seguenti condizioni: inoccupati, inattivi o disoccupati, oppure disoccupati GOL, oppure persone in situazione di marginalità, vulnerabilità sociale o discriminazione;

  • Le iniziative devono essere nuove (non si tratta di riattivare attività cessate nei 6 mesi precedenti con lo stesso codice ATECO fino alla terza cifra);

  • Le iniziative devono avere sede operativa nelle regioni del Centro-Nord: ad es. Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Umbria, Liguria, Veneto, etc. 

Attività ammesse

  • Attività autonome (con partita IVA), imprese individuali, società (Snc, Sas, Srl, cooperative) o studi professionali (o società tra professionisti);

  • Progetti innovativi, digitali o sostenibili possono essere favoriti con limiti più alti dei voucher.

Spese ammissibili

Le spese che possono essere finanziate con Autoimpiego Centro-Nord includono:

  • Beni strumentali, macchinari, attrezzature, arredi, software e programmi informatici, licenze;

  • Immobilizzazioni immateriali (es. marchi, sviluppo software);

  • Opere di ristrutturazione leggera o manutenzione ordinaria (entro certi limiti) per i programmi d’investimento;

  • Consulenze tecnico-specialistiche (non quelle legali o fiscali) erogate da enti del Terzo settore, entro un tetto, di norma fino al 30 % del programma di investimento. 

Non sono ammissibili:

  • Spese per consulenze legali o fiscali, materie prime, personale, locazioni, terreni o immobili non funzionali

  • In generale, le spese devono essere sostenute entro un termine stabilito, di norma 16 mesi, con possibilità di proroga a 20 mesi.

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Come funzionano le agevolazioni

Si può scegliere un voucher a fondo perduto pari al 100 % dell’investimento, con limiti massimi: 30.000 € per iniziative generiche nel Centro-Nord; tale limite può salire a 40.000 € se il progetto include beni/servizi innovativi, digitali o sostenibili. 

In alternativa, per programmi d’investimento più ampi, si può chiedere un contributo a fondo perduto su percentuali:

  – 65 % per investimenti fino a 120.000 € 
  – 60 % per investimenti tra 120.000 € e 200.000 € 

I contributi sono concessi in regime “de minimis” (rispettando i massimali previsti dalla normativa europea sugli aiuti di Stato).

Le agevolazioni non sono cumulabili con altri crediti d’imposta o con altre agevolazioni (eccetto alcune eccezioni come il Fondo di garanzia e, nel caso di disoccupati GOL, la NASpI in un’unica soluzione).

Ogni progetto ammesso riceve servizi di tutoraggio per un valore complessivo di 5.000 €, suddivisi in tutoring tecnico e gestionale, per aiutare con adempimenti, rendicontazioni e sviluppo delle competenze aziendali.

Presenta la domanda

La domanda va presentata online, attraverso la piattaforma Invitalia.  Occorre utilizzare SPID, CIE o CNS per l’accesso. 

La domanda deve essere corredata da descrizione del progetto, piano degli investimenti, dichiarazioni sostitutive (es. posizione, condizioni personali). 

Le domande sono valutate con procedura a sportello, secondo l’ordine cronologico e fino all’esaurimento delle risorse.

Invitalia si impegna a emettere provvedimento di concessione o rifiuto entro 90 giorni dalla presentazione. 

I fondi possono essere erogati in stati di avanzamento (se previsto) e con saldo finale dopo verifica della realizzazione del progetto.

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